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STORIA:

Il relitto è quello di una nave francese appartenente al Ministero dei Trasporti, ceduta successivamente, nel dicembre del '42, ai tedeschi. Affondò al largo del porto di Loano nel gennaio del '43. La nave giace in assetto di navigazione su un fondale di circa 52 metri, spezzata in due tronconi. Il primo troncone, il più lungo misura quasi 70 metri mentre il secondo (la prua) giace poco lontano e riversa su di un fianco. La grossa elica parzialmente affondata nel limo e le stive di carico popolate da un'innumerevole varietà di flora e di fauna tipiche del Mediterraneo, offrono interessanti e suggestive inquadrature agli obiettivi dei fotografi subacquei. L’esplorazione può iniziare da una paratia trasversale perfettamente conservata con alcuni oblò a cui è stato asportato tutto il recuperabile. Il relitto ben conservato permette un'agevole penetrazione all’interno con particolare attenzione alle molte reti e lenze presenti. In prossimità del cavo di risalita si prosegue l’immersione verso poppa dove due grosse stive occupano tutto lo spazio del ponte e lo squarcio sottocoperta consente il passaggio da una stiva all’altra.

DATI TECNICI:

Mare: Mediterraneo
Stato: Italia
Regione: Liguria
Provincia: Savona
Località: Loano

Tipo: nave da carico
Nazionalità: Francese
Lunghezza: 76 metri
Larghezza: 10 metri
Data affondamento: 14 gennaio 1943
Causa affondamento: siluramento da parte del sommergibile britannico SAHIB

IMMERSIONE:

03 dicembre 2006
Relitto Tiflys o anche Tiflet
Ora entrata: 9.30 – Ora uscita: 10.45
Bibo 15+15 e stage 80cf
Mix di fondo: 21/35
Deco: 50%
Altri strumenti: 2 scooter Gavin e 1 scooter Zeuxo
Tempo di fondo: 30’
Run time: 85’
Prof. Max: 48

Scendendo lungo la cima, che si trova sul lato sinistro del relitto, ci dirigiamo verso l’elica. Subito dopo penetriamo all’interno dello scafo. L’interno è molto fangoso e molto largo. La visibilità ottima ha reso piacevolissima questa immersione, allietata dalla vista di un pesce san Pietro, una mustella di grosse dimensioni, un bel grongo e da parecchie aragoste. La profondità max si ha proprio all’interno del relitto, dove si raggiungono i 52 m. Al 30’ stacchiamo dal fondo, e iniziamo una risalita lenta con i deep stops. A 21 m. cambiamo con il 50%; saliamo praticamente in libera e grazie alla poca corrente, non ci allontaniamo dall’imbarcazione. La parte più bella di questa nave è la poppa, assieme all’elica e le strutture. Altrettanto suggestiva è la penetrazione attraverso lo squarcio provocato dal siluro.

CON CHI ANDARE:

Siamo usciti con il diving Cycnus di Finale Ligure, persone serie ed affidabili.

CONTATTI: Marco: 335 76.09.996 e Danilo: 347 46.49.267 Sito web: www.cycnus.net

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FOTO:

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ANNIBALE DALLA BARCA

ALE IN BARCA

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DAVIDE

IL RELITTO

L'essere umano e il nuovo ambiente

Ci sono cose talmente evidenti che sfuggono all'attenzione e rischiano di passare quasi inosservate senza suscitare il giusto interesse ed approfondimento. L'acqua deve essere un supporto su cui appoggiarsi, un sostegno per il corpo.

L'ambiente

L'ambiente, insolitamente denso, impone movimenti lenti ed idrodinamici.

La resistenza

Bisogna imparare a sfruttare sapientemente la resistenza che ci è offerta.

La chiave

La bravura di un subacqueo si misura soprattutto in funzione della sua capacità di muoversi con armonia.

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