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Non sono mai stato un fanatico del Mar Rosso. Probabilmente sbagliando, l’ho sempre associato a immersioni poco profonde, brevi, molto affollate e quindi, necessariamente, con uno stile “mandria”, orientato alla quantità e non alla qualità, che proprio non mi piace. E la mia esperienza a Sharm, anche se non in crociera, non mi aveva poi entusiasmato molto. E’ solo per un caso fortuito, quindi, che ho deciso di andare in vacanza lì, e solo perché attirato dall’idea della possibilità di fare qualche immersione profonda sulla MV Tala. (Il sito è qui: www.redseaexplorers.com) Gente, che spettacolo! Sono appena tornato e sono ancora elettrizzato. La MT Tala utilizza il sistema DIR, offre tutta l’attrezzatura e le miscele necessarie e tocca, nei suoi spostamenti, vari punti d’immersione in cui utilizzarli al meglio. L’approccio è flessibile (nel rispetto degli standard e delle procedure), amichevole e rilassato, ma mai trasandato o impreciso. Insomma, perfetto per contribuire a costruire una bella vacanza!

Ecco il diario:

Giorno 1 07/03/2008

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Pronti, partenza, via! Sono un attimo agitato, ricordando il viaggio dell’anno scorso... Allora il camion del catering, durante la preparazione del volo, aveva fatto un errore di manovra procurando un “piccolo guasto” all’aereo. Risultato: due giorni di “ritardo” della partenza e viaggio evidentemente massacrato. E invece no, questa volta tutto bene: atterro a Hurgada verso sera, in perfetto orario. All’uscita, come d’accordo, trovo Mo ad aspettarmi. Secondo una tradizione consolidata, facciamo un breve salto al Duty Free per completare le scorte liquide indispensabili alla sopravvivenza a bordo, di genere alcolico :) e si va a mangiare. Poi a nanna, ma in hotel: sono un giorno in anticipo, la barca è appena uscita dal cantiere e ha ancora la vernice fresca ... l’incontro con la MV Tala è rimandato al giorno dopo

Giorno 2 08/03/2008

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Verso mezzogiorno arrivano i miei compagni di crociera. E’ un gruppo di ragazzi russi di un Diving Club di Mosca. Pochi parlano l’inglese, nessuno l’italiano ed io non so il russo! Poco male, sott’acqua ci si dovrebbe intendere lo stesso. Salgo sul pulmino e in un attimo arriviamo alla MV Tala. Ha una bella linea ed è molto spaziosa. La distribuzione è quella classica delle “safari boat”: plancia di poppa ribassata per l’entrata diretta in acqua, ponte principale con parte bagnata per la vestizione e il deposito dell’attrezzatura a poppa, salone centrale per mangiare e il relax, cabine nella parte anteriore e al piano inferiore, ampio sun deck al piano superiore. Niente di nuovo ma qualche dettaglio appare subito speciale: le rastrelliere per le bombole sono studiate in modo da accettare sia mono che bibo. Interessante ... Da Sharm arriva infine anche Nick, il video operatore.

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Ci siamo tutti e possiamo salpare, direzione Sud. Non navighiamo a lungo, e all’imbrunire siamo pronti per la prima immersione, una secca poco profonda ideale per la pesata e la verifica dell’attrezzatura (Abu Ramada). Sarà anche una check dive, però i coralli sono già spettacolari! Verso la fine dell’immersione troviamo un’enorme murena fuori dalla tana. E’ davvero gigantesca, il corpo più grosso di una coscia e lunga almeno un metro e mezzo. Nuota tranquilla e senza fretta scivola via, per nulla intimorita dalle parolacce di Nick che per la check dive aveva deciso di non portare la telecamera... Un’ottima cena e poi a letto presto: domani sveglia all’alba!

Giorno 3 09/03/2008

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Durante la notte abbiamo navigato e siamo ora presso Marsa Mubarak. La prima immersione è molto piacevole, tantissimo corallo colorato, alcionari e pesce di barriera a più non posso secondo quello che sarà lo standard di tutta la settimana. La visibilità non è spettacolare in questo periodo per la presenza di molto plancton in sospensione e per la fioritura dei coralli. E il pesce pelagico è relativamente scarso se confrontato con le Maldive. Però – un pò da fetuso - penso ai miei buddy in Italia che proprio in quel momento sanno entrando in acqua a Laveno ... ahahahahaha. Chissa se gli sono fischiate le orecchie? Io sono senza guanti e cappuccio in un brodino di 23°: cosa volere di più? La seconda immersione Faisal mi prende come buddy. Non sospetto nulla fino a quando lo vedo sogghignare

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togliersi l’erogatore e simulare l’emergenza OOA. Accidenti a lui, sono in vacanza! Però, mentro gli passo l’erogatore ed eseguiamo la procedura, mi rendo conto della efficacia di adottare un sisitema standardizzato: nessun dubbio, nessun errore di comunicazione, nessun problema. Ancora V-Drill e lancio del pallone, sotto gli occhi un pò sorpresi dei ragazzi russi, che non hanno una formazione DIR e ai quali tutto quel gesticolare appare evidentemente molto strano. Fuori dall’acqua poi Faisal mi dice che voleva vedermi, dato che il giorno dopo c’e’ la possibilità di fare un’immersione in TMX. Poi mi chiede sornione se mi interessa ...

Giorno 4 10/03/2008

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Siamo a Shaab Maksuur, “La secca spaccata”. E’ un esteso pinnacolo caratterizzato intorno ai 50 mt da una larga spaccatura verticale, una specie di canyon molto ricco di vita e colore. Questo è l’obiettivo dell’immersione ma il mare tranquillo nasconde una corrente piuttosto forte, soprattutto nei primi 20 metri. Il risultato è che non riusciamo ad arrivare alla famosa spaccatura, ma l’immersione si rivela molto bella lo stesso. A quella profondità i colori sono molto più uniformi, con una forte dominante blu, e la mia attenzione si concentra allora sulle tante nuvole di piccoli pesci argentei che spostano fulminee, ogni singolo pesce in perfetta coordinazione con i suoi vicini. E dietro ogni nuvola, come ombre, branchi di jackfish e altri predatori ad attendere l’occasione propizia. Uno scenario diverso dalle quote più alte, meno colorato ma più intenso e non meno affascinante. L’immersione è poi completata dalla fugace apparizione di un barracuda solitario che si avvicina minaccioso prima di scomparire nel blu. Deep stop, cambio gas a 21 e ratio deco: tutto da manuale. Dopo poco più di un’ora sono di nuovo in barca a fare colazione. L’episodio della corrente mi stuzzica però e l’immersione successiva, sempre sulla stessa secca ma a bassa profondità, la faccio con il DPV. Sul Tala sono a disposizione gli Xscooter, piccoli, leggeri e manovrabili. Un vero piacere utilizzarli per infilarsi tra le colonne di corallo duro che costellano la secca! Su un’altra secca (Malhai), caratteristica per il gran numero di pinnacoli ravvicinati e coperti di corallo duro, provo poi la cosiddetta configurazione stile “monkey”, senza sacco e con una S80 attaccata al fianco. In pratica una via di mezzo tra apnea e immersione tradizionale. La sensazione è di massima libertà, e se ci aggiungente lo scooter il divertimento è davvero assicurato. Con un sorriso idiota esco dall’acqua all’ultimo momento possibile, e solo perchè ho tirato al limite le batterie dello scooter ...

Giorno 5 11/03/2008

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E’ il giorno di Claudia, un punto d’immersione fantastico, che nella mia personalissima classifica va al primo posto in assoluto per la bellezza dell’ambiente. E’ una piccola secca al centro della quale si è formata un’ampia caverna collegata all’esterno da diversi ampi passaggi. Il sole entra da una infinità di spaccature grandi e piccole, rimbalza sul fondo di sabbia bianca e crea dei giochi di luce meravigliosi. E, se non bastasse, su un lato della secca si apre un grande giardino di corallo duro dalle forme bizzarre, a volte ramificate e appuntite oppure tondeggianti e tozze, sovrapposte l’una sull’altra senza soluzione di continutà. E in ogni anfratto, pesci di tutti i colori e specie. Indescrivibile. Faccio questa immersione due volte, con e senza scooter, speremendo tutti il nitrox possibile dalle bombole che ho sulla schiena.

Giorno 6 12/03/2008

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Stiamo progressivamente tornando verso Nord, e qui le secche sono più profonde, le immersioni in parete e se i coralli sono meno spettacolari, in compenso incontriamo più pesce pelagico. Durante la prima immersione una tartaruga ci accompagna per buona parte del percorso, per nulla infastidita dalle bolle. Anzi, sembra quasi volerci indicare la strada ... La seconda immersione ha tutte le premesse per essere interessante, e si rivelerà, in effetti, la più straordinaria della crociera. Il piano prevede di scendere in TMX fino a 55 metri e raggiungere con gli scooter la verticale del relitto di un’altra barca da crociera, l’Oyster, che giace sul fondo a 90 metri. Complice la buona visibilità, speriamo di riuscire a vederlo dall’alto, per poi tornare alla parete del reef ed entrare (rimanendo però a vista dell’uscita), in una caverna sommersa a circa 45 metri. Risalita e deco sul reef. Dire che non tutto segue la pianificazione è un eufemismo: arrivati alla massima profondità allo scooter di Nick si stacca improvvisamente il trigger! Lo vediamo oscillare pigramente e roteare su sè stesso quasi prendendosi gioco di noi mentre casca verso il fondo. Faisal riesce in tempo record a risistemare lo scooter con un pezzo di caveline, ma ovviamente la nostra pianificazione originaria è andata a farsi benedire. Ma abbiamo gas in abbondanza e possiamo allungare leggermente il BT, quanto basta per poter vedere chiaramente il relitto e entrare per qualche metro nella caverna (spettacolare, anche se spoglia). Adattiamo i tempi di conseguenza, cosa che viene facile qui dove la deco è un’immersione ricreativa sul reef! La ciliegina sulla torta, che chiude in bellezza un’immersione mozzafiato, arriva inaspettata. Mentre facciamo gli ultimi minuti di deco sotto la barca, improvvisamente un’ombra ... a meno di tre metri passa curioso un piccolo di squalo balena. Piccolo per modo di dire, naturalmente, dato che lo abbiamo stimato intorno ai 5-6 metri ... Ci punta, ci guarda e forse spaventato dall’improvviso agitarsi e da qualche urlo di troppo scivola via con quel movimento ingannevolmente lento della coda. Nick con la telecamera è di spalle e lo vede all’ultimo momento. Faisal cerca di staccare lo scooter che aveva “riposto” attaccandoselo di fianco ma ora che riesce a farcela e a trainare Nick lo squalo gia inizia ad allontanarsi. Io arranco alle spalle (accidenti, gli altri due scooter li avevamo “prestati” poco prima agli altri, in teoria a noi non servivano più ...) ma è inutile cercare di tenere il passo e dopo pochi metri mi fermo, contento comunque di quella che è stata in ogni caso una emozione speciale.

Giorno 7 13/03/2008

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Altre tre immersioni, belle, anche se meno memorabili. Mi è piaciuto il relitto del “Posidonia” che giace capovolto a poca profondità nei pressi di Shaab Shear. La vicinanza della superfecie e del reef sconsigliano la penetrazione e il motivo lo “sento” non appena mi avvicino: la risacca provoca una continua serie di chigolii e schiocchi e la preoccupazione che qualcosa possa caderti in testa da un momento all’altro è abbastanza fondata. Guardando di lato poi, si vede una porzione della fiancata spostarsi con le onde dando l’impressione, leggermente inquietante, che il relitto respiri all’unisono con il mare. Però la parte poppiera con le due eliche gemelle e i timoni è spettacolare e negli anfratti delle lamiere si trova di tutto, compresa una grossa murena marrone che giurerei essere la gemella o se possibile persino più grande di quella che ho visto all’inizio.

Giorno 8 14/03/2008

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Ultimo giorno, si chiude in bellezza. La prima immersione la facciamo sul Salem Express. E’ un relitto di cui ho sentito parlare molto, con una storia recente e tragica e per la quale ho qualche dubbio se avventurarmi all’interno. Non per un problema “tecnico”, però: è una penetrazione facile, che può tranquillamente essere fatta con gli scooter per l’ampiezza dei passaggi, l’assenza di cavi o altri impedimenti pendenti e per la presenza di luce attraverso alcune condotte trasversali. Con il mio buddy Lera decidiamo comunque di entrare e percorriamo i due ponti inferiore e superiore fino alla fine, scavalcando un gran numero di oggetti personali, coperte, borse, scarpe oltre ai relitti di alcune autovetture accatastati alla rinfusa come il mare li ha gettati durante la tempesta del 1991. Una volta usciti, con il bibo e complice la bassa profondità, c’è il tempo di percorre diverse volte la parte superiore della coperta passando attraverso i fumaioli gemelli dove si vede ancora in rilevo lo stemma della compagnia, nella caffetteria, lungo i ponti della passeggiata con le panchine bianche ormai incrostate, nella zona della sala motori, insomma in lungo e in largo. Un’immersione particolare, su un bel relitto e coronata dall’apparire di un giovane delfino che per oltre mezz’ora rimane a giocare con noi (a scooter spento, però. Sembra che il rumore delle eliche lo infastidisca ...). Dopo qualche ora sono di nuovo in acqua: accompagno Faisal in TMX nel corso che sta facendo a due ragazzi. E’ un’immersione semplice e piacevole, anche se un pò anonima in confronto alle altre. Anche Faisal se ne rende conto e nella fase della decompressione ci “delizia”, per così dire, cantando nell’erogatore. Per la prima volta non vedevo l’ora di uscire ... L’ultima immersione della crociera è sicuramente la più stravagante: due dei ragazzi russi sono freschi sposi e hanno deciso di celebrare anche un matrimono subacqueo, con tanto di abito bianco, bacio e spumante! Lo sposo attende trepidante la sposa sul fondo (con il bibo, non si sa mai ...) Il testimone arriva portando la sposa, in abito bianco e stivali con il tacco, su uno scooter nuziale appositamente predisposto. Faisal (il quale, essendo capitano, ha anche l’effettiva autorità a celebrare matrimoni, o così almeno sostiene ...) svolge un breve rito, gli sposi si baciano tra il tripudio degli amici e quindi, preso lo scooter nuziale, si allontanano verso il sole. Questa era la coreografia prevista, e non importa se poi gli sposi (senza pinne per evidenti motivi di classe e immagine) hanno avuto molta difficoltà a controllare lo scooter: la partenza è stata piuttosto ingloriosa ma molto divertente ...

Giorno 9 15/03/2008

Rifaccio i bagagli, metto via l’attrezzatura (che mi hanno sciaquato i ragazzi dell’equipaggio) faccio colazione. Ma è solo nel momento in cui rimetto le scarpe per la prima volta dopo una settimana che mi accorgo che la vacanza è davvero finita.

In conclusione ...

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Cosa dire? Che mi sono davvero divertito e spero che questo si sia capito nel resoconto giorno per giorno. La barca è bella e pratica, l’equipaggio competente e disponibile, Nick un ottimo subacqueo e un bravissimo videoperatore (non voglio fare pubblicità, ma suggerisco comunque di andare a vedere il suo sito con il portfolio di alcuni suoi lavori). E non dimentico neppure il cuoco, che per taglia e simpatia, ricorda molto Eddie Murphy in “il professore matto” ... Insomma, Mo e Faisal conducono il loro servizio con sicurezza, professionalità e giusto quel pizzico di follia a ricordare che in acqua si va per divertirsi. Quello però che più mi ha colpito è come sia cambiata la mia percezione della vacanza in Mar Rosso. La possibilità di fare immersioni tecniche, l’utilizzo del sistema DIR come base di tutte le immersioni e da parte di tutti i membri dell’equipaggio (sia delle guide sia delle persone di supporto), la disponibiità di attrezzature “speciali”, tutte queste cose rendono perfetta una vacanza altrimenti normale. Finora, forse un pò snobisticamente, ho sempre trascurato l’Egitto preferendo mete più lontane e rinomate. E invece così il Mar Rosso così è tutta un’altra cosa.

L'essere umano e il nuovo ambiente

Ci sono cose talmente evidenti che sfuggono all'attenzione e rischiano di passare quasi inosservate senza suscitare il giusto interesse ed approfondimento. L'acqua deve essere un supporto su cui appoggiarsi, un sostegno per il corpo.

L'ambiente

L'ambiente, insolitamente denso, impone movimenti lenti ed idrodinamici.

La resistenza

Bisogna imparare a sfruttare sapientemente la resistenza che ci è offerta.

La chiave

La bravura di un subacqueo si misura soprattutto in funzione della sua capacità di muoversi con armonia.

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