STORIA:

Il relitto dell’Umberto I, affondato nel 1917 vicino all’isola Gallinara. Spezzato in due tronconi dall’esplosione dei siluri, è popolato da gronghi e altro pesce stanziale. Era un piroscafo a un’elica, immatricolato a Livorno con numero di matricola 92, dotato di 30 cavalli, illuminazione elettrica, impianto di refrigerazione, motorie 4 caldaie. Fu commissionata dall’armatore genovese Piaggio e venne varata il 15 agosto 1878 nel cantiere navale di Glasgow in scozia. Silurato il 14 agosto 1917 alle ore 18.30 a 800 m a est dell’isola Gallinara mentre navigava in direzione Gibilterra. Partito da Genova alle 11.30 dallo stesso giorno marciava in testa al convoglio. Al comando, il capitano Ernesto Astarita, comandante militare. Era stato requisito dalla Marina Militare e utilizzato come incrociatore ausiliario. Dopo due minuti affondò, era armato di 2 cannoni a prua e a poppa. Appena ci fu l’esplosione, venne dato l’ordine di fermare i motori, ma nessuno rispose, la cabina RT era andata in pezzi e il primo radiotelegrafista fu lanciato a 5 m di distanza, ma fortunatamente riuscì a salvarsi. L’equipaggio era composto da 80 membri: 39 militari, 41 militarizzati. Durante l’esplosione, morirono in 26: il personale di macchina e altri che si trovavano in spazi chiusi.

IMMERSIONE:

26 novembre 2006 ore 9.00, partenza dal porto di Finale Ligure.
PROFONDITA’: 45 m
GAS: 21/35 e 50%
TEMPO DI FONDO: 30’
RUN TIME: 75’
ATTREZZATURE IMPIEGATE: bibo 15+15, decompressiva 80cf e 2 scooter Gavin e 1 Zeuxo

Arrivati sul posto notiamo che il relitto non è pedagnato. Decidiamo di scendere lungo la cima di un gommone ancorato nei pressi. Arrivati sul fondo ci accorgiamo che questi non è posizionato sul relitto quindi iniziamo la ricerca. Dopo qualche minuto di navigazione vediamo delle lamiere e, pochi istanti dopo, appare il relitto. La visibilità sul fondo è scarsa, ma sulle strutture più superficiali si vede abbastanza bene. La parte decisamente più interessante è la prua, staccata dal resto del relitto e appoggiata sul fianco sinistro, richiede un po’di attenzione per le molte reti che la coprono, ma la penetrazione rimane affascinante soprattutto tra le varie paratie che costituivano lo scafo. Sicuramente affascinanti anche le lamiere dietro la prua, ma poco visibili sempre per la scarsa visibilità. Al 30’ minuto stacchiamo dal fondo e iniziamo la risalita, senza fortunatamente incappare in correnti. Immersione senza dubbio affascinante, ma spesso la visibilità scarseggia.

CON CHI ANDARE:

Diving Cycnus di Finale Ligure, persone serie ed affidabili.

CONTATTI: Marco: 335 76.09.996 e Danilo: 347 46.49.267 Sito web: www.cycnus.net

FOTO:

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ANNIBALE

DAVIDE IN PREPARAZIONE

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ANNIBALE IN DECO

DAVIDE IN DECO

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ALE IN DECO

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